Pisa, “Hokusai” a Palazzo Blu

Hokusai: il Leonardo da Vinci giapponese. A Pisa, la prima grande mostra in Italia

A Pisa, a Palazzo Blu fino al 25 febbraio 2025 c’è la grande mostra “Hokusai“. Pisa non è soltanto Piazza dei Miracoli. “Siamo riusciti a sviluppare un turismo culturale sul Lungarno. Il catalizzatore è proprio Palazzo Blu: sede di mostre di rilievo della città”, dice Michele Conti, sindaco di Pisa.

Hokusai: 200 opere

In esposizione la celeberrima serie delle vedute del monte Fuji con “La grande onda” ma attraverso una ricchezza di 200 opere divise in otto sezioni si scoprirà un Hokusai fuori dall’immaginario comune. “Non è una retrospettiva su Hokusai ma una sua rilettura per capire quanto sia un artista eclettico ed elaborato” afferma Rossella Menegazzo, curatrice.

La grande onda (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

Contributo di due grandi musei: Genova e Venezia

Un viaggio reso possibile in particolare grazie ai prestiti di due importanti musei italiani: il Museo d’Arte Orientale E. Chiossone di Genova, sotto la guida lungimirante della direttrice Aurora Canepari e il Museo d’Arte Orientale di Venezia.

Cambio di mentalità

“Le opere giapponesi richiedono a noi occidentali un cambio di mentalità – dice la curatrice – sono opere piccole, non possono essere viste da lontano, velocemente ma ci obbligano ad un’osservazione paziente”.

Giappone da cartolina

La mostra si apre con la sezione “Vedute celebri del Giappone”. Gli elementi naturali – cascate, ciliegi in fiore – e gli elementi architettonici – ponti e templi – si uniscono per dare vita a delle composizioni uniche. Questo genere di stampe eseguite con la silografia, per le quali tutti noi conosciamo Hokusai, si chiama in giapponese ukiyo-e, ed è tradotto con “immagini del mondo fluttuante”.

Hokusai
La cascata di Ono lungo la strada di Kiso (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

L’Olimpo giapponese

Non solo è il vulcano più alto del Giappone ma è un po’ il suo Olimpo: è il luogo sacro degli dei per lo shintoismo. Anche Hokusai ne è devoto. Tenere a mente questo aspetto aiuta a guardare in profondità la sua serie più celebre: “Trentasei vedute del monte Fuji”, a cui appartiene “La Grande Onda” e il “Fuji rosso”, in mostra nella seconda sezione “Vedute del monte Fuji”.

Hokusai
Giornata limpida col vento del sud (Fuji rosso) (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

Hokusai e i manga

La terza sezione “Manga e manuali” ci fa scoprire un altro lato dell’artista giapponese: il suo farsi generosamente maestro. Con solo inchiostro nero, Hokusai realizza quindici volumi dal titolo “Schizzi sparsi di Hokusai. Educazione dei principianti tramite lo spirito delle cose”. Si tratta di veri e propri manuali di illustrazioni con l’intento di offrire una guida a quanti volessero avvicinarsi alla pittura.

Hokusai
Schizzi di Hokusai (Hokusai Manga) (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

Erotismo spinto

La parola “Shunga” significa “immagini di primavera”. A discapito del nome tranquillo, gli shunga erano stampe dal forte erotismo che circolavano sottobanco aggirando la censura governativa e che venivano date anche alle giovani donne in dote. Nella quarta sezione le silografie raccontano di amplessi amorosi e di genitali dalle proporzioni esagerate.

Arte e poesia

Non ci sono solo le vedute panoramiche del Giappone da destinare al grande mercato, nella sezione “Rappresentazioni di poeti e poemi” Hokusai realizza delle silografie con a tema le antologie di poesia classica. Raffigura i poeti, cogliendoli in un aspetto spirituale e raffigura i versi attraverso paesaggi e composizioni.

Hokusai
Sangi Hitoshi (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

Biglietti d’auguri

Ricchissima la sezione dei “Surimono” cioè le stampe da utilizzare come biglietti augurali, biglietti commemorativi, calendari, annunci. I colori sono più sobri e interessante è osservare l’uso della lacca per dare l’effetto lucido e quello della mica per la brillantezza.

Spettacolo di danza di Geisha (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

Hokusai pittore: libero da ogni schema

Quando Hokusai dipinge su carta e seta è libero di esprimersi totalmente. “Non deve sottostare alle regole dello stampatore o dell’incisore ed è lì che possiamo goderci l’Hokusai più esclusivo ed elaborato che scardina le regole”, racconta Menegazzo, “troviamo il drago, il segno zodiacale sotto cui nacque, e poi tigri abbinate ai bambù, tartarughe millenarie, carpe: tutti soggetti spirituali e benaugurali”.

Hokusai
Trio di suonatrici di kokyū, koto e shamisen (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

Hokusai, eredità vitale

“Hokusai è un Leonardo da Vinci giapponese, figura piena di energia vitale “, dice Shimizu Junichi, direttore dell’Istituto giapponese di cultura a Roma. Le stampe di Hokusai hanno contribuito a dar vita al “Giapponismo”, l’influenza dell’arte giapponese sugli artisti europei. Hokusai è stato un artista fonte di ispirazione. Lo era allora per gli impressionisti e per l’Art nouveau ma continua ad esserlo ancora oggi. A prova di ciò, in mostra nella sezione, appunto, “Giapponismi”, si trova l’opera di Simone Legno “Il grande sogno” che sarà il logo del Padiglione Italia per l’Expo 2025 a Osaka.

Il grande sogno (Simone Legno)

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Hokusai: 200 opere

In esposizione la celeberrima serie delle vedute del monte Fuji con “La grande onda” ma attraverso una ricchezza di 200 opere divise in otto sezioni si scoprirà un Hokusai fuori dall’immaginario comune. “Non è una retrospettiva su Hokusai ma una sua rilettura per capire quanto sia un artista eclettico ed elaborato” afferma Rossella Menegazzo, curatrice.

La grande onda (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

Contributo di due grandi musei: Genova e Venezia

Un viaggio reso possibile in particolare grazie ai prestiti di due importanti musei italiani: il Museo d’Arte Orientale E. Chiossone di Genova, sotto la guida lungimirante della direttrice Aurora Canepari e il Museo d’Arte Orientale di Venezia.

Cambio di mentalità

“Le opere giapponesi richiedono a noi occidentali un cambio di mentalità – dice la curatrice – sono opere piccole, non possono essere viste da lontano, velocemente ma ci obbligano ad un’osservazione paziente”.

Giappone da cartolina

La mostra si apre con la sezione “Vedute celebri del Giappone”. Gli elementi naturali – cascate, ciliegi in fiore – e gli elementi architettonici – ponti e templi – si uniscono per dare vita a delle composizioni uniche. Questo genere di stampe eseguite con la silografia, per le quali tutti noi conosciamo Hokusai, si chiama in giapponese ukiyo-e, ed è tradotto con “immagini del mondo fluttuante”.

Hokusai
La cascata di Ono lungo la strada di Kiso (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

L’Olimpo giapponese

Non solo è il vulcano più alto del Giappone ma è un po’ il suo Olimpo: è il luogo sacro degli dei per lo shintoismo. Anche Hokusai ne è devoto. Tenere a mente questo aspetto aiuta a guardare in profondità la sua serie più celebre: “Trentasei vedute del monte Fuji”, a cui appartiene “La Grande Onda” e il “Fuji rosso”, in mostra nella seconda sezione “Vedute del monte Fuji”.

Hokusai
Giornata limpida col vento del sud (Fuji rosso) (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

Hokusai e i manga

La terza sezione “Manga e manuali” ci fa scoprire un altro lato dell’artista giapponese: il suo farsi generosamente maestro. Con solo inchiostro nero, Hokusai realizza quindici volumi dal titolo “Schizzi sparsi di Hokusai. Educazione dei principianti tramite lo spirito delle cose”. Si tratta di veri e propri manuali di illustrazioni con l’intento di offrire una guida a quanti volessero avvicinarsi alla pittura.

Hokusai
Schizzi di Hokusai (Hokusai Manga) (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

Erotismo spinto

La parola “Shunga” significa “immagini di primavera”. A discapito del nome tranquillo, gli shunga erano stampe dal forte erotismo che circolavano sottobanco aggirando la censura governativa e che venivano date anche alle giovani donne in dote. Nella quarta sezione le silografie raccontano di amplessi amorosi e di genitali dalle proporzioni esagerate.

Arte e poesia

Non ci sono solo le vedute panoramiche del Giappone da destinare al grande mercato, nella sezione “Rappresentazioni di poeti e poemi” Hokusai realizza delle silografie con a tema le antologie di poesia classica. Raffigura i poeti, cogliendoli in un aspetto spirituale e raffigura i versi attraverso paesaggi e composizioni.

Hokusai
Sangi Hitoshi (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

Biglietti d’auguri

Ricchissima la sezione dei “Surimono” cioè le stampe da utilizzare come biglietti augurali, biglietti commemorativi, calendari, annunci. I colori sono più sobri e interessante è osservare l’uso della lacca per dare l’effetto lucido e quello della mica per la brillantezza.

Spettacolo di danza di Geisha (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

Hokusai pittore: libero da ogni schema

Quando Hokusai dipinge su carta e seta è libero di esprimersi totalmente. “Non deve sottostare alle regole dello stampatore o dell’incisore ed è lì che possiamo goderci l’Hokusai più esclusivo ed elaborato che scardina le regole”, racconta Menegazzo, “troviamo il drago, il segno zodiacale sotto cui nacque, e poi tigri abbinate ai bambù, tartarughe millenarie, carpe: tutti soggetti spirituali e benaugurali”.

Hokusai
Trio di suonatrici di kokyū, koto e shamisen (Museo d’Arte orientale E. Chiossone di Genova)

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“Hokusai è un Leonardo da Vinci giapponese, figura piena di energia vitale “, dice Shimizu Junichi, direttore dell’Istituto giapponese di cultura a Roma. Le stampe di Hokusai hanno contribuito a dar vita al “Giapponismo”, l’influenza dell’arte giapponese sugli artisti europei. Hokusai è stato un artista fonte di ispirazione. Lo era allora per gli impressionisti e per l’Art nouveau ma continua ad esserlo ancora oggi. A prova di ciò, in mostra nella sezione, appunto, “Giapponismi”, si trova l’opera di Simone Legno “Il grande sogno” che sarà il logo del Padiglione Italia per l’Expo 2025 a Osaka.

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