Se diciamo New York pensiamo a lei. Se diciamo Stati Uniti pensiamo a lei. È la donna più famosa degli States. Coi suoi 46 metri (con lo zoccolo 93) per 156 tonnellate di peso, rappresenta una delle icone d’arte più celebri di sempre. La vediamo in tv, nei film, nei libri di scuola. Ma quanto sappiamo della Statua della Libertà? Mettetevi alla prova con queste 10 curiosità sulla Statua della Libertà e sono sicuro che vi verrà voglia di raccontarle anche a voi a qualche amico. Al prossimo aperitivo: “Ma lo sai che La statua della libertà….”
1. Nome
Intanto la famosa statua ha un nome esteso preciso. Il titolo dell’opera è “La Libertà che illumina il mondo”. In inglese: Liberty Enligtening the World . In francese: La Liberté éclairant le monde.

2. Dimensioni
La statua misura 46 metri. Ma dalla torcia alla base dello zoccolo è 93 metri.

3. Autore
Lo scultore della statua è Frédéric-Auguste Bartholdi, ma la struttura interna è della mano dell’ingegnere Gustave Eiffel, che prese il posto di Eugène Viollet-le-Duc a cui si deve la scelta del rame ribattuto ma che purtroppo morì e non la vide finire.

4. Francese
La statua è un regalo della Francia per celebrare i cent’anni dell’Indipendenza degli Stati Uniti nel 1876. L’inaugurazione avvenne però dieci anni dopo, nel 1886 sotto il presidente americano Cleveland.

5. Politica
La Francia aveva un interesse a mantenere buoni rapporti con gli Stati Uniti. Infatti, lo scenario geopolitico era la fine della guerra franco-prussiana nel 1870, terminata con la sconfitta dell’Esagono e la presenza di molti tedeschi d’oltreoceano simpatizzanti per la Prussia. La Francia è all’inizio della Terza repubblica. Nella sua politica interna non sono sopiti i monarchici o i filoimperiali. La sua statua così serena riflette la sua voglia di serenità. Non è una statua che incita alla rivoluzione, non ci sono catene tra le mani ad aizzare le folle come quelle appena viste nella guerra di secessione americana. Non sventola seminuda alcuna bandiera come nella “Libertà che guida il popolo” di Delacroix. È una donna sobria, indossa una toga, citando la Libertas della Roma antica.

6. Testa e piedi
La donna in rame, ghisa e acciaio inox è la personificazione della libertà. In testa porta una corona a sette punte: una per ogni continente. Il messaggio è rivolto a tutti. Ai suoi piedi troviamo le catene spezzate ad indicare la fine della schiavitù.

7. Il Duomo di Milano
Una straordinaria somiglianza c’è tra la statua della libertà e le due statue in marmo ai fianchi del balcone della facciata del Duomo di Milano. Bartholdi si è ispirato alla statua “La legge nuova” di Camillo Pacetti? Stessa corona a punta e stesso braccio disteso con la fiaccola, qui a Milano a rappresentare la fede. L’altra mano tiene la croce: la nuova legge che sarebbe Gesù. Ma dall’altra parte del balcone c’è la statua de “La legge vecchia” di Luigi Acquisti che tiene, giustappunto, le tavole di Mosè. Nella statunitense statua, Bartholdi ha unito le due, con la fiaccola del progresso e la tavola della Dichiarazione di indipendenza. D’altronde la città meneghina allora era sotto il dominio francese.


8. È nato il gadget
Sapete da dove deriva la parola gadget? Beh, dalla Statua della Libertà. La ditta parigina Gaget, Gauthier & Cie realizzò delle miniature della Statua della Libertà, sui 20 centimetri, per aiutare – sembrerebbe – nel finanziamento dei lavori. Grazie alla storpiatura dell’accento americano, la parola Gaget è diventata Gadget. Così il souvenir della Statua della Libertà “made in Gaget” è diventato sinonimo universale di qualsiasi gadget.

9. Cinque Statue della Libertà
A Parigi ci sono ben cinque Statue della Libertà. Una dal ponte Grenelle, sull’Île aux Cygnes, che guarda verso New York. La seconda giace nel giardino del Lussemburgo. Il Museo d’Orsay ospita la terza, all’ingresso. Una quarta è al Museo delle Arti e dei Mestieri. La quinta – in bronzo – è nel giardino dello stesso museo.

10. Garibaldi
Bartholdi non era solo un architetto ma anche un patriota. Era alsaziano e soffrì quando l’Alsazia passò alla Prussia. Ma combatté i tedeschi – vincendo – nella battaglia di Digione. Assieme a chi? Proprio lui, l’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi.

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Se diciamo New York pensiamo a lei. Se diciamo Stati Uniti pensiamo a lei. È la donna più famosa degli States. Coi suoi 46 metri (con lo zoccolo 93) per 156 tonnellate di peso, rappresenta una delle icone d’arte più celebri di sempre. La vediamo in tv, nei film, nei libri di scuola. Ma quanto sappiamo della Statua della Libertà? Mettetevi alla prova con queste 10 curiosità sulla Statua della Libertà e sono sicuro che vi verrà voglia di raccontarle anche a voi a qualche amico. Al prossimo aperitivo: “Ma lo sai che La statua della libertà….”
1. Nome
Intanto la famosa statua ha un nome esteso preciso. Il titolo dell’opera è “La Libertà che illumina il mondo”. In inglese: Liberty Enligtening the World . In francese: La Liberté éclairant le monde.

2. Dimensioni
La statua misura 46 metri. Ma dalla torcia alla base dello zoccolo è 93 metri.

3. Autore
Lo scultore della statua è Frédéric-Auguste Bartholdi, ma la struttura interna è della mano dell’ingegnere Gustave Eiffel, che prese il posto di Eugène Viollet-le-Duc a cui si deve la scelta del rame ribattuto ma che purtroppo morì e non la vide finire.

4. Francese
La statua è un regalo della Francia per celebrare i cent’anni dell’Indipendenza degli Stati Uniti nel 1876. L’inaugurazione avvenne però dieci anni dopo, nel 1886 sotto il presidente americano Cleveland.

5. Politica
La Francia aveva un interesse a mantenere buoni rapporti con gli Stati Uniti. Infatti, lo scenario geopolitico era la fine della guerra franco-prussiana nel 1870, terminata con la sconfitta dell’Esagono e la presenza di molti tedeschi d’oltreoceano simpatizzanti per la Prussia. La Francia è all’inizio della Terza repubblica. Nella sua politica interna non sono sopiti i monarchici o i filoimperiali. La sua statua così serena riflette la sua voglia di serenità. Non è una statua che incita alla rivoluzione, non ci sono catene tra le mani ad aizzare le folle come quelle appena viste nella guerra di secessione americana. Non sventola seminuda alcuna bandiera come nella “Libertà che guida il popolo” di Delacroix. È una donna sobria, indossa una toga, citando la Libertas della Roma antica.

6. Testa e piedi
La donna in rame, ghisa e acciaio inox è la personificazione della libertà. In testa porta una corona a sette punte: una per ogni continente. Il messaggio è rivolto a tutti. Ai suoi piedi troviamo le catene spezzate ad indicare la fine della schiavitù.

7. Il Duomo di Milano
Una straordinaria somiglianza c’è tra la statua della libertà e le due statue in marmo ai fianchi del balcone della facciata del Duomo di Milano. Bartholdi si è ispirato alla statua “La legge nuova” di Camillo Pacetti? Stessa corona a punta e stesso braccio disteso con la fiaccola, qui a Milano a rappresentare la fede. L’altra mano tiene la croce: la nuova legge che sarebbe Gesù. Ma dall’altra parte del balcone c’è la statua de “La legge vecchia” di Luigi Acquisti che tiene, giustappunto, le tavole di Mosè. Nella statunitense statua, Bartholdi ha unito le due, con la fiaccola del progresso e la tavola della Dichiarazione di indipendenza. D’altronde la città meneghina allora era sotto il dominio francese.


8. È nato il gadget
Sapete da dove deriva la parola gadget? Beh, dalla Statua della Libertà. La ditta parigina Gaget, Gauthier & Cie realizzò delle miniature della Statua della Libertà, sui 20 centimetri, per aiutare – sembrerebbe – nel finanziamento dei lavori. Grazie alla storpiatura dell’accento americano, la parola Gaget è diventata Gadget. Così il souvenir della Statua della Libertà “made in Gaget” è diventato sinonimo universale di qualsiasi gadget.

9. Cinque Statue della Libertà
A Parigi ci sono ben cinque Statue della Libertà. Una dal ponte Grenelle, sull’Île aux Cygnes, che guarda verso New York. La seconda giace nel giardino del Lussemburgo. Il Museo d’Orsay ospita la terza, all’ingresso. Una quarta è al Museo delle Arti e dei Mestieri. La quinta – in bronzo – è nel giardino dello stesso museo.

10. Garibaldi
Bartholdi non era solo un architetto ma anche un patriota. Era alsaziano e soffrì quando l’Alsazia passò alla Prussia. Ma combatté i tedeschi – vincendo – nella battaglia di Digione. Assieme a chi? Proprio lui, l’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi.

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Ennesimo ottimo articolo. Sono sempre più orgoglioso di essere da anni un tuo regolare lettore e commentatore.
Ennesimo ottimo articolo. Sono sempre più orgoglioso di essere da anni un tuo regolare lettore e commentatore.