Quinto fiocco verde in Liguria
L’estate 2024 verrà ricordata come la prima nella storia a consacrarsi luogo di riproduzione per la tartaruga Caretta caretta. Cinque i nidi, tutti posizionati nel ponente ligure, dove la costa è nota per le sue spiagge sabbiose. AI nidi si fa il conto alla rovescia per la schiusa delle uova di tartaruga. Il segnale campanello d’allarme che stanno per uscire i piccoli, è la formazione del cono: una piccola crepa nella sabbia. (Il quinto nido è un aggiornamento del 14 agosto)
1️⃣ Laigueglia
2️⃣ Arma di Taggia
3️⃣ Alassio
4️⃣ Finale Ligure.
5️⃣Pietra Ligure
Il video della deposizione delle uova di tartaruga (Finale Ligure)

I precedenti
Il primo nido fu quello nel finalese: era il 2021 quando, sorprendendo tutti, tracce di tartaruga si scovarono sul litorale. Era la spiaggia di Capo San Donato, che passerà alla storia come il primo nido più a nord del Mediterraneo. Adesso si replica ai bagni Boncardo di Finalpia. Nella notte di venerdì 2 agosto, intorno alle 23.30 è stata avvistata una tartaruga Caretta caretta che stava ultimando la fase di deposizione delle uova.
Nel 2022 toccò a Levanto ospitare il secondo nido ligure.
Siamo abituati a vedere la nidificazione nel sud d’Italia – vera culla di questi straordinari e primitivi rettili – ma forse adesso dovremmo abituarci a vederla anche qui al nord. Soprattutto perché le tartarughe tornano dove sono nate. Quel misterioso fenomeno detto “homing” per cui seguendo probabilmente il campo magnetico terrestre riescono a tornare nel nido della loro nascita.
Un fatto positivo?
Perché si ampia il loro areale di riproduzione? Viene spontaneo pensare alla crisi climatica che ha fatto alzare le temperature delle acque del Pianeta. C’è di sicuro da studiarci su.
Uova e schiusa di tartaruga
Attendiamo con ansia la schiusa. Stimata per metà settembre tra 45 giorni. I piccoli usciranno dal guscio e seguendo la scia luminosa della luna raggiungeranno il mare. Di notte: anche per sfuggire ai predatori. Dal nido alle onde comincia la loro prima corsa olimpionica di sopravvivenza.
Un fatto straordinario di alcuni rettili, come le tartarughe, è la termosensibilità delle loro uova per lo sviluppo embrionale. L’embrione ha dei geni termosensibili per cui col caldo, intorno ai 30°C, le uova daranno vita a femmine. Temperature inferiori determineranno maschi. Quindi le uova superficiali tendenzialmente sono femmine quelle più in profondità maschi.
Si possono solo intuire gli squilibri che l’aumento di temperatura globale può causare – come effetto a catena – anche sulla sex ratio delle tartarughe. In Australia, su un’isola era stato osservato uno sbilanciamento proprio a favore del sesso femminile.



Lo sapevi?
In alcune zone del mondo è stato visto che l’inquinamento luminoso – come le forti luci di lampioni e dei locali sui lungomari – possono disorientare le tartarughine appena nate.
Chi controlla i nidi delle tartarughe fino alla schiusa delle uova?
Non appena è stato scoperto il nido a Finale Ligure, è stata allertata la Guardia Costiera, che ha sua volta chiamato gli esperti del Gruppo Ligure Tartarughe marine (GLIT), avviando la procedura con la delimitazione dell’area intorno al nido, che si trova a circa 8 metri dalla battigia.
Il GLIT è composto da Acquario di Genova (che ricopre il ruolo di coordinatore), Arpal, Università di Genova e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Al GLIT spetta coordinare le attività tecnico-scientifiche da svolgere sul territorio raccogliendo i dati necessari, coinvolgendo il Comune, i gestori dei bagni e l’associazione Menkab. Dopo circa 45 giorni si inizierà ad ipotizzare la previsione della schiusa e preparare il materiale per il corridoio fino alla battigia, la gestione delle luci e il presidio costante. Nella fase di emersione – solitamente nelle ore notturne-, i volontari autorizzati sorveglieranno il percorso, misurando e contando le tartarughe.

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L’estate 2024 verrà ricordata come la prima nella storia a consacrarsi luogo di riproduzione per la tartaruga Caretta caretta. Cinque i nidi, tutti posizionati nel ponente ligure, dove la costa è nota per le sue spiagge sabbiose. AI nidi si fa il conto alla rovescia per la schiusa delle uova di tartaruga. Il segnale campanello d’allarme che stanno per uscire i piccoli, è la formazione del cono: una piccola crepa nella sabbia. (Il quinto nido è un aggiornamento del 14 agosto)
1️⃣ Laigueglia
2️⃣ Arma di Taggia
3️⃣ Alassio
4️⃣ Finale Ligure.
5️⃣Pietra Ligure
Il video della deposizione delle uova di tartaruga (Finale Ligure)

I precedenti
Il primo nido fu quello nel finalese: era il 2021 quando, sorprendendo tutti, tracce di tartaruga si scovarono sul litorale. Era la spiaggia di Capo San Donato, che passerà alla storia come il primo nido più a nord del Mediterraneo. Adesso si replica ai bagni Boncardo di Finalpia. Nella notte di venerdì 2 agosto, intorno alle 23.30 è stata avvistata una tartaruga Caretta caretta che stava ultimando la fase di deposizione delle uova.
Nel 2022 toccò a Levanto ospitare il secondo nido ligure.
Siamo abituati a vedere la nidificazione nel sud d’Italia – vera culla di questi straordinari e primitivi rettili – ma forse adesso dovremmo abituarci a vederla anche qui al nord. Soprattutto perché le tartarughe tornano dove sono nate. Quel misterioso fenomeno detto “homing” per cui seguendo probabilmente il campo magnetico terrestre riescono a tornare nel nido della loro nascita.
Un fatto positivo?
Perché si ampia il loro areale di riproduzione? Viene spontaneo pensare alla crisi climatica che ha fatto alzare le temperature delle acque del Pianeta. C’è di sicuro da studiarci su.
Uova e schiusa di tartaruga
Attendiamo con ansia la schiusa. Stimata per metà settembre tra 45 giorni. I piccoli usciranno dal guscio e seguendo la scia luminosa della luna raggiungeranno il mare. Di notte: anche per sfuggire ai predatori. Dal nido alle onde comincia la loro prima corsa olimpionica di sopravvivenza.
Un fatto straordinario di alcuni rettili, come le tartarughe, è la termosensibilità delle loro uova per lo sviluppo embrionale. L’embrione ha dei geni termosensibili per cui col caldo, intorno ai 30°C, le uova daranno vita a femmine. Temperature inferiori determineranno maschi. Quindi le uova superficiali tendenzialmente sono femmine quelle più in profondità maschi.
Si possono solo intuire gli squilibri che l’aumento di temperatura globale può causare – come effetto a catena – anche sulla sex ratio delle tartarughe. In Australia, su un’isola era stato osservato uno sbilanciamento proprio a favore del sesso femminile.



Lo sapevi?
In alcune zone del mondo è stato visto che l’inquinamento luminoso – come le forti luci di lampioni e dei locali sui lungomari – possono disorientare le tartarughine appena nate.
Chi controlla i nidi delle tartarughe fino alla schiusa delle uova?
Non appena è stato scoperto il nido a Finale Ligure, è stata allertata la Guardia Costiera, che ha sua volta chiamato gli esperti del Gruppo Ligure Tartarughe marine (GLIT), avviando la procedura con la delimitazione dell’area intorno al nido, che si trova a circa 8 metri dalla battigia.
Il GLIT è composto da Acquario di Genova (che ricopre il ruolo di coordinatore), Arpal, Università di Genova e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Al GLIT spetta coordinare le attività tecnico-scientifiche da svolgere sul territorio raccogliendo i dati necessari, coinvolgendo il Comune, i gestori dei bagni e l’associazione Menkab. Dopo circa 45 giorni si inizierà ad ipotizzare la previsione della schiusa e preparare il materiale per il corridoio fino alla battigia, la gestione delle luci e il presidio costante. Nella fase di emersione – solitamente nelle ore notturne-, i volontari autorizzati sorveglieranno il percorso, misurando e contando le tartarughe.
