In Italia abbiamo un orso speciale. Vive in Abruzzo o meglio nel parco interregionale di Abruzzo, Lazio e Molise, sua ultima roccaforte. Si tratta di una sottospecie dell’orso Bruno che ritroviamo nelle Alpi e nelle montagne di tutta Europa. Tutto Italiano è quindi il nostro orso bruno marsicano. Due quintali di peso per un carattere tranquillo e solitario. Cinquanta individui in totale.
Orso marsicano: dove vive?
Orso marsicano: la dieta
Frutta secca, bacche di ramno e insetti sono il suo cibo preferito. La sua dieta varia seguendo le stagioni. E, da buon onnivoro, naturalmente qualche volta si lascia andare anche a qualche “piatto” di carne, perlopiù carcasse. Svolgendo quindi anche un ottimo servizio di pulizia all’ambiente. Vive in un parco, ma non se la passa sempre bene. Non appena esce dai confini (ma anche all’interno di essi) e raggiunge le abitazioni umane, crea subito malcontento.
Si tratta comunque di episodi rari, l’orso marsicano è un abitante delle foreste e delle praterie d’alta quota. E lo sanno bene gli escursionisti che vorrebbero vederlo e nella loro ricerca non giungono mai a buon fine. Da sempre il WWF e altre organizzazioni ambientali insieme allo Stato cercano di fare il possibile per mantenere questa popolazione vitale.
Sono numerosi i progetti di ricerca nonché di conservazione di questa rara specie endemica, vero fiore all’occhiello della biodiversità italiana ed europea.
Minacce e speranze
Le minacce più gravi sono la frequentazione motorizzata di strade e piste di montagna, l’uso indiscriminato del territorio ai fini zootecnici e alcune forme di caccia incompatibili con l’orso.
Il 2023 è stato un anno molto difficile per gli orsi marsicani. Il 23 gennaio, il giovane maschio confidente Juan Carrito è stato ucciso da un’auto sulla strada che sale da Castel di Sangro a Roccaraso. Il 31 agosto, a San Benedetto dei Marsi, sua madre Amarena, diventata famosa nel 2020 per aver partorito quattro orsetti, è stata abbattuta da una fucilata dopo essersi introdotta in un pollaio. Tuttavia a febbraio 2024, il parco ha diffuso una buona notizia: nel 2023 c’è stata la nascita complessiva di 18 cuccioli, partoriti da 8 madri diverse.
Tale numero appare come un segnale davvero positivo riguardo lo stato di salute della popolazione degli appennini centrali. Infatti, considerando che un’orsa femmina partorisce ogni due o tre anni, tendenzialmente ogni anno nel parco ci sono 4 femmine riproduttive (min-max: 1-9) e 8 nuovi nati (min-max: 3-16). In totale, dal 2006 ad oggi, si stima siano nati almeno 144 orsi. Tenendo conto, però, della mortalità stimata al 50% nel primo anno di vita, i sopravvissuti dovrebbero essere una settantina.
I cuccioli fino a due anni restano con la madre. Si tratta di cure parentali molto sofisticate. Raggiunta quest’età si lanciano alla scoperta di nuovi territori. Ecco perché è di vitale importanza garantire un’areale intorno alle zone protette che sia altrettanto sicuro e idoneo dal punto di vista naturale.
Ecoturismo
Uomo e orso possono convivere. Garantire le esigenze di vita dell’orso significa a sua volta garantire una qualità di vita elevata per l’Homo sapiens. Per non parlare di un ritorno economico importante che questa specie genera grazie all’ecoturismo. L’orso è, infatti, un animale capace di attirare migliaia di appassionati di natura. Il futuro dell’orso lo scriviamo insieme, giorno dopo giorno, con una buona politica e una buona consapevolezza ambientale
Tutte le otto specie di orso
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Orso marsicano: la dieta
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Si tratta comunque di episodi rari, l’orso marsicano è un abitante delle foreste e delle praterie d’alta quota. E lo sanno bene gli escursionisti che vorrebbero vederlo e nella loro ricerca non giungono mai a buon fine. Da sempre il WWF e altre organizzazioni ambientali insieme allo Stato cercano di fare il possibile per mantenere questa popolazione vitale.
Sono numerosi i progetti di ricerca nonché di conservazione di questa rara specie endemica, vero fiore all’occhiello della biodiversità italiana ed europea.
Minacce e speranze
Le minacce più gravi sono la frequentazione motorizzata di strade e piste di montagna, l’uso indiscriminato del territorio ai fini zootecnici e alcune forme di caccia incompatibili con l’orso.
Il 2023 è stato un anno molto difficile per gli orsi marsicani. Il 23 gennaio, il giovane maschio confidente Juan Carrito è stato ucciso da un’auto sulla strada che sale da Castel di Sangro a Roccaraso. Il 31 agosto, a San Benedetto dei Marsi, sua madre Amarena, diventata famosa nel 2020 per aver partorito quattro orsetti, è stata abbattuta da una fucilata dopo essersi introdotta in un pollaio. Tuttavia a febbraio 2024, il parco ha diffuso una buona notizia: nel 2023 c’è stata la nascita complessiva di 18 cuccioli, partoriti da 8 madri diverse.
Tale numero appare come un segnale davvero positivo riguardo lo stato di salute della popolazione degli appennini centrali. Infatti, considerando che un’orsa femmina partorisce ogni due o tre anni, tendenzialmente ogni anno nel parco ci sono 4 femmine riproduttive (min-max: 1-9) e 8 nuovi nati (min-max: 3-16). In totale, dal 2006 ad oggi, si stima siano nati almeno 144 orsi. Tenendo conto, però, della mortalità stimata al 50% nel primo anno di vita, i sopravvissuti dovrebbero essere una settantina.
I cuccioli fino a due anni restano con la madre. Si tratta di cure parentali molto sofisticate. Raggiunta quest’età si lanciano alla scoperta di nuovi territori. Ecco perché è di vitale importanza garantire un’areale intorno alle zone protette che sia altrettanto sicuro e idoneo dal punto di vista naturale.
Ecoturismo
Uomo e orso possono convivere. Garantire le esigenze di vita dell’orso significa a sua volta garantire una qualità di vita elevata per l’Homo sapiens. Per non parlare di un ritorno economico importante che questa specie genera grazie all’ecoturismo. L’orso è, infatti, un animale capace di attirare migliaia di appassionati di natura. Il futuro dell’orso lo scriviamo insieme, giorno dopo giorno, con una buona politica e una buona consapevolezza ambientale